SHG Music Show, un mare di chitarre

In un nebbioso pomeriggio di sabato 16 novembre, il navigatore ha guidato la mia automobile lungo la tangenziale per portarmi al SHG Music Show che si tenuto presso il NH Milano Congress Centre di Milanofiori, Assago. Questo clima mi ha riportato agli anni della mia gioventù, pieni di nebbia e di smog, quando periodicamente facevo lunghe camminate per rimirare le vetrine dei negozi di strumenti musicali.
Questa volta invece in un vasto salone è stata raccolta una quantità incredibile di chitarre e di bassi. La parte del leone l’ha fatta Tomassone, famoso negozio di Bologna, che ha presentato una grande quantità di chitarre nuove: sia acustiche che elettriche e anche un buon numero di chitarre usate. Tanti strumenti di livello medio fino a quelli di alta gamma, non solo industriali: un gran numero di liutai hanno presentato anche modelli originali.
In mostra le chitarre appartenute a Ivan Graziani che domenica sarebbero state suonate da suo figlio Filippo.
Pochi gli strumenti economici, relegati negli angoli degli espositori che trattavano esclusivamente strumenti usati.
C’erano anche i “pedali”, gli effetti elettronici che modificano il suono degli strumenti elettrici, sia nuovi che usati. Un piccolo palco ha consentito la dimostrazione dei vari strumenti utilizzando la tecnica “silent”, fornendo agli interessati le cuffie per ascoltare senza disturbare. Un palco più grande è sistemato in uno spazio separato dove è possibile ascoltare anche gruppi che suonano con una batteria vera.
La maggior parte del pubblico era di età superiore ai trent’anni e di genere maschile. La quota femminile era rappresentata dal gruppo della “community” delle simpatiche Batteriste Italiane Social Club. Tutto intorno, ed anche al piano superiore, era presente una numerosa serie di salette dove c’era anche lo spazio, controllato da degli addetti, in cui erano esposti gli strumenti che i visitatori mettevano in vendita. In uno di questi spazi era presente Vibly, scuola di musica on line. Vicino c’erano anche le rumorose batterie.
Insomma un pomeriggio per lustrarsi gli occhi come facevo in gioventù.













