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Quando finirà la sofferenza? Il libro della scrittrice e artista Ilse Weber

Quando finirà la sofferenza? Il libro della scrittrice e artista Ilse Weber
  • PubblicatoFebbraio 14, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

L’artista Ilse Weber, giovane e talentuosa donna ebrea, si è vista costretta ad accantonare la brillante carriera di scrittrice per l’infanzia a causa della deportazione. Siamo in Cecoslovacchia negli anni ’30. Oltre ai testi per i bambini, Weber è autrice di radiodrammi, opere teatrali, poesie e canzoni che accompagna con il suo inseparabile liuto. A seguito dell’occupazione tedesca del Paese, Ilse, come gli altri ebrei, perde tutto: la casa, la dignità, gli affetti più cari, la vita. Per salvare il figlio Hanus si vede costretta ad affidarlo a dei conoscenti mentre il più piccolo, Tomas, la seguirà nell’internamento a Theresienstadt, nel febbraio del 1942. Nonostante la vita nel campo di concentramento sia devastante, Ilse riuscirà a portare il sole, la luce soprattutto ai più piccoli con cui inventerà dei giochi, delle fiabe accompagnandole con il canto e regalando loro fili invisibili di speranza.

Possiamo cogliere i dettagli degli ultimi anni della sua vita grazie ai preziosi lasciti raccolti nel libro “Quando avrà mai fine la sofferenza?”, edito Lindau. Oltre alle epistole, il testo è ricco di poesie e di canzoni composte per i bambini del reparto medico pediatrico del campo di concentramento ed è introdotto dalla prefazione del figlio, Hanus.

Il marito, Willi, scampato alla soluzione finale, è riuscito a riportare alla luce i suoi scritti che aveva raccolto e seppellito in un capanno degli attrezzi prima della deportazione volontaria ad Auschwitz nell’ottobre del 1944.

Attraverso le parole della scrittrice si tocca con mano la paura, l’impotenza di fronte all’orrore e al genocidio, la nostalgia di Hanus.
Ilse Weber è nata a Witkowitz in Moravia nel 1903, estremamente colta, scriveva in lingua tedesca, la lingua della minoranza ebraica, ma si sentiva profondamente cecoslovacca. Muore ad Auschwitz insieme a Tomas nel 1944. Della famiglia si salveranno Willi e Hanus.

Un libro toccante, struggente che merita una lettura profonda e che, nonostante tutto, è ricco di speranza e di vitalità, le stesse peculiarità che contraddistinguevano la giovane scrittrice.

Immagine tratta dal libro “Quando finirà la sofferenza?”

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