Luisa Bianchini Falce e la sua passione per le barbie

Come si vive con una passione che si coltiva da quarant’anni? Lo testimoniano Luisa Bianchini Falce e le incantevoli barbie della sua collezione.
«Tutto è nato nel lontano 1985, quasi per caso – racconta con voce cristallina l’ottantaquattrenne Luisa Bianchini Falce –. Ricordo che stavo ospitando mia nipote Emanuela che aveva sei anni ed era ammalata. Per farle passare il tempo abbiamo iniziato a realizzare qualche vestito per le sue barbie. Per Natale poi le ho fatto una sorpresa vestendo le sue nove bambole. Un abito per ciascuna di loro. Da quel momento è scattata in me la voglia di collezionare barbie e di abbigliarle curando ogni dettaglio come i gioielli o i cappellini, rendendole così pezzi unici. Fino al 2017 ho realizzato diverse mostre sul territorio. A Peschiera Borromeo sono stata in ludoteca e alla Barca Rovesciata».
Domenica 4 maggio i coniugi Falce hanno allestito la mostra “Barbie in biblioteca” presso la biblioteca di Mombretto di Mediglia.
«È stato un successo strepitoso – continua la collezionista –. Insieme a mio marito siamo stati impegnati tutto il giorno e l’affluenza è stata continua e molto gratificante. È passata anche mia nipote Emanuela e mi ha fatto ripensare alle nostre creazioni iniziali, quando tutto questo ha avuto origine. Mio marito Renato è un prezioso collaboratore e mi aiuta nel creare piccoli oggetti per le barbie come i divanetti, che poi io rivesto, o piccole altalene. Ho imparato a cucire da mia sorella, che era una sarta. Realizzo gli abiti all’uncinetto o con la macchina da cucire, in base alla vena creativa. Sono sempre alla ricerca di nuove barbie e mi ricordo tutti i modelli che possiedo. Ormai li riconosco a colpo d’occhio».
Foto concesse dalla collezionista Luisa Bianchini Falce