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L’arte incontra il rock alla Fondazione Luigi Rovati

L’arte incontra il rock alla Fondazione Luigi Rovati
  • PubblicatoMaggio 5, 2025
Tempo di lettura: 2 minuti.

Nel cuore di Milano, la Fondazione Luigi Rovati apre le porte a un affascinante dialogo tra due mondi intrinsecamente connessi. “Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico”, curata da Francesco Spampinato, si presenta come un trittico espositivo che esplora la fertile convergenza tra arte visiva e rock britannico, fenomeno che ha ridefinito i confini della cultura popolare del Novecento.

Dal 17 aprile, i visitatori potranno immergersi gratuitamente in un viaggio che inizia con “The Beatles. Il mito oltre la celebrità”, dove l’iconografia dei Fab Four trascende la semplice celebrità per elevarsi a status mitologico. Il portfolio fotografico completo di Michael Cooper per l’indimenticabile copertina di “Sgt. Pepper’s” rivela il processo creativo dietro uno dei massimi esempi di contaminazione tra Pop Art inglese e cultura musicale. La bambola della serie “Old Lady” di Jann Haworth, presente nella copertina originale, dialoga con i ritratti psichedelici firmati Richard Avedon, mentre le videoinstallazioni di Yoko Ono e Pipilotti Rist offrono prospettive intime e provocatorie sul lascito culturale dei Beatles.

Il percorso proseguirà dal 14 giugno con “Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà”, dove l’immaginario surreale di queste band leggendarie prende forma attraverso le opere di maestri dell’illustrazione come Roger Dean e lo studio Hipgnosis. Il prisma di “The Dark Side of the Moon” e la volpe in abito rosso dei Genesis testimoniano come il rock progressivo abbia attinto dalla tradizione surrealista per creare universi visivi paralleli.

La trilogia si completerà dal 27 agosto con “Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità”, esplorando le molteplici incarnazioni dell’ex frontman dei Genesis, dalle metamorfosi sceniche alle sperimentazioni multimediali degli anni ’90, mettendo in dialogo la sua ricerca con opere di Marcel Duchamp, Keith Haring e Kiki Smith.

Le opere esposte narrano l’incontro tra avanguardia artistica e industria culturale. Un viaggio sensoriale, arricchito dalla playlist di Marco Fullone per Radio Monte Carlo, che mostra come l’art rock britannico abbia rivoluzionato l’intero panorama culturale.

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