Italy Bares ha fatto cadere tutti i Cliché
Un’esplosione di colori, musica e significati profondi ha invaso il Teatro Repower lo scorso 17 e 18 maggio, lasciando gli spettatori con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore colmo di emozioni. “Cliché”, sesta edizione di Italy Bares, ha dimostrato come l’arte possa essere il più potente veicolo di inclusione. Sapete quando uscite da uno spettacolo sentendovi cambiati? “Cliché” fa esattamente questo effetto, toccando le corde più profonde dell’animo con gentilezza ed energia.
Diretto magistralmente da Mauro Simone, lo spettacolo prende per mano i presenti attraverso pregiudizi e stereotipi, smontandoli uno ad uno. I 150 performer guidati da Giorgio Camandona hanno creato coreografie viscerali, impossibili da guardare restando indifferenti. Ipnotiche e coinvolgenti le coreografie del corpo di ballo sulle note di “Euphoria” di Loreen e “What about us” di Pink, culminate con “Credo negli esseri umani” di Mengoni e “Sogna ragazzo sogna” di Vecchioni, perfette colonne sonore per un messaggio di speranza e rinascita.
Impagabile il contributo degli ospiti: Katia Follesa e Angelo Pisani hanno incarnato con ironia l’essenza della famiglia tradizionale alle prese col cambiamento, mentre Paolo Camilli ha fatto sorridere nei panni di un irriverente virus HIV. E che privilegio vedere Virna Toppi, prima ballerina della Scala, in un cameo che ha tolto il fiato.
Il ritornello nella canzone di Antonio Torella: «Fai cadere piano piano tutti i tuoi cliché» è un mantra da gridare forte insieme. Quante volte rimaniamo aggrappati alle nostre certezze, anche quando sappiamo che sono solo pregiudizi? «Siamo tutti in transizione», ricorda Edoardo Zedda, perché alla fine ciò che conta è l’amore, punto.
Indimenticabile il ballo finale, la “rotation” per le donazioni, un’energia collettiva che ha unito artisti e pubblico. Italy Bares si conferma non solo evento di raccolta fondi per Anlaids Lombardia, ma lezione di vita che sensibilizza sulla prevenzione HIV e abbatte ogni stigmatizzazione.
Spettacoli come “Clichè” sono semi preziosi di un cambiamento di cui abbiamo tutti bisogno.