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“Doppia Uso Singola” a Milano la prima mostra fotografica di Colapesce

“Doppia Uso Singola” a Milano la prima mostra fotografica di Colapesce
  • PubblicatoMaggio 21, 2025
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Ci sono artisti che non si accontentano di un solo linguaggio per esprimere la propria visione. Lorenzo Urciullo, noto ai più come Colapesce, è tra questi: il cantautore siciliano che ha conquistato il pubblico in duo con Dimartino svela ora un’anima segreta e parallela fatta di scatti rubati alla quotidianità e alla solitudine.

“Doppia Uso Singola”, in Galleria Patricia Armocida di Milano (via Filippo Argelati 24), è un viaggio intimo attraverso oltre dieci anni di annotazioni visive custodite gelosamente dall’artista. «Non è una mostra fotografica ma una mostra di fotografie», precisa Urciullo con l’umiltà disarmante di chi si definisce “un semplice fotoamatore” senza velleità professionali.

Il percorso espositivo, visibile fino al 27 giugno 2025, si articola in tre nuclei tematici che raccontano mondi apparentemente distanti ma intimamente connessi: gli oggetti nelle camere d’albergo attraversate durante i tour, il legame simbiotico tra nonna e prozia dell’artista, e i paradossi della sua Sicilia natale.

Le 200 fotografie, stampate su pregiata carta Hanhemule PhotoRag ultra smooth, si presentano nel formato 20×20 cm – lo stesso delle tradizionali cementine siciliane – e 10×10 cm, creando un dialogo silenzioso tra memoria personale e collettiva.

Non è la prima incursione di Colapesce in territori artistici diversi dalla musica. Il suo percorso creativo include la graphic novel “La distanza” realizzata con Alessandro Baronciani (2015), uno spettacolo visivo dedicato a Vittorio De Seta (2016), l’esperienza teatrale con “Stanno tutti male” (2019) e il debutto cinematografico con “La primavera della mia vita” (2023), film premiato con Nastro d’Argento e Globo d’Oro.

Mentre la sua candidatura ai David di Donatello 2025 per il film “Iddu” conferma il talento musicale, questa esposizione rivela un Colapesce inedito, capace di raccontare attraverso l’obiettivo quella stessa solitudine nello spazio che permea le sue canzoni.

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