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A San Martino ogni mosto diventa vino

A San Martino ogni mosto diventa vino

Tempo di lettura: 2 minuti. Sono i giorni delle foglie cadenti e del foliage, ovvero, quel cambio di colore della chioma degli alberi che va dal verde al giallo fino

  • PubblicatoNovembre 11, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti.

Sono i giorni delle foglie cadenti e del foliage, ovvero, quel cambio di colore della chioma degli alberi che va dal verde al giallo fino ad arrivare al rosso quasi rubino. Parchi, giardini e strade ne sono pieni. Ed è in questo amabile contorno che arriva puntuale l’estate di San Martino.
Ma perché l’estate di San Martino in pieno autunno? Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale il Santo, proprio l’11 novembre, si trovava in Gallia esattamente ad Amiens, in viaggio di ritorno verso casa. Era uno di quei giorni freddi e piovosi quando a un tratto incontrò un infreddolito mendicante ricoperto di pochi stracci. Il protettore dei meno fortunati non ci pensò un secondo e con la sua spada tagliò in due parti il suo elegante mantello, donando appunto una delle metà al clochard. Ed ecco che subito dopo quel generoso gesto la pioggia smise di bagnare, il vento di soffiare e il cielo, aprendosi, permise al sole di riscaldare tutto e tutti.
È da quell’11 novembre che in questo giorno arriva puntuale l’estate di San Martino. A Martino di Tours si attribuisce anche il prodigio di aver trasformato l’acqua in vino, come fece Gesù nel suo primo miracolo alle nozze di Cana, e proprio per questo motivo è diventato anche protettore degli osti.
Il legame fra l’11 novembre e il vino è ben più stretto: proprio in questa data i mosti, dopo la vendemmia, diventano vino novello e finalmente tutto è pronto per essere degustato. Da qui il famoso detto «a San Martino ogni mosto diventa vino». Ancora oggi, nel 2021, la tradizione rurale continua e i lavoratori dei campi alzano i calici al cielo in segno di ringraziamento, brindando in nome del Santo che non solo trasformò l’acqua in vino, ma portò l’estate in pieno autunno. E adesso non ci tocca che riempire un calice di vino novello, arrostire qualche castagna, ringraziare San Martino e la sua estate.

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