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Stefania Bianchini, storia di una combattente

Stefania Bianchini, storia di una combattente

Tempo di lettura: 2 minuti. Una lunga battaglia dentro e fuori dal ring, costellata di sudore, dolore ma anche tante vittorie. È la storia di Stefania Bianchini, ex campionessa mondiale

  • PubblicatoMarzo 6, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti.

Una lunga battaglia dentro e fuori dal ring, costellata di sudore, dolore ma anche tante vittorie. È la storia di Stefania Bianchini, ex campionessa mondiale di pugilato nei pesi mosca, che ha lottato strenuamente per vedere affermato un diritto, quello di indossare i guantoni.
Sembra una storia datata Medioevo ma risale purtroppo ai giorni nostri: pochi decenni fa, in Italia fino al 2001, praticare la boxe femminile era vietato per legge. Stefania, con la caparbietà di una vera combattente, è riuscita a superare ogni ostacolo e pregiudizio e ad aprire la strada a tutte le giovani atlete italiane, fino al bronzo olimpico di Tokyo 2020 ottenuto da Irma Testa.
Della sua storia, raccontata in prima persona nel libro “La combattente: autoritratto di una donna sul ring”, ne ha parlato a lungo durante la registrazione della puntata di “Storie di sport” in onda su Radio Active 20068 lunedì 7 marzo alle 21.00 e successivamente ascoltabile in Podcast. A condurre il programma, il padrone di casa Fabio Del Prete – aka dj Fabio – coadiuvato dal giornalista sportivo Fausto Narducci, dalla sottoscritta Valeria Giacomello e con l’intervento telefonico dell’assessore allo Sport Daniele Pinna, che ha presentato il workshop di difesa femminile in programma il 19 marzo presso la Sala Matteotti a Peschiera.
«Nel passato ho subito pesanti discriminazioni – si è sfogata Stefania – e per molti anni ho dovuto allenarmi all’estero. Tutto il mio percorso è stato in salita, con un sasso nella scarpa, ma ho abbattuto una barriera dopo l’altra. La mia non è stata solo una battaglia sportiva ma anche di rispetto e civiltà».
Un’opinione con la quale Fausto Narducci concorda pienamente: «Stefania è stata la vera apripista per il pugilato femminile – ha precisato – e anche grazie a lei atleti e istruttori hanno dovuto ricredersi ed accettare le donne sul ring».
Qual è l’età migliore per approcciarsi a questo sport? Stefania ha le idee chiare: «A livello amatoriale non ci sono limiti di età – ha dichiarato -. Fare pratica è un ottimo esercizio sia per il corpo che per la mente perché permette di sfogare le tensioni».
Stefania ora si è ritirata dal ring ma continua ad insegnare come personal trainer presso il suo studio in viale Umbria 126 a Milano. Per contattarla: stefaniabianchini@fastwebnet.it

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