“Queste donne hanno un piano”: a Pantigliate il recital che accende le coscienze

Al Cineteatro di Pantigliate la sera di sabato 7 giugno ha avuto il volto, la voce e la forza di Eva, protagonista del recital “Queste donne hanno un piano”, perla centrale della prima edizione del D’Accordo Festival, rassegna di teatro e musica organizzata dall’associazione culturale InDialogo.
Sul palco, Sara Zanobbio – direttrice artistica e autrice del testo – affiancata al pianoforte dal Maestro Simone Cernuschi, ha dato vita a una narrazione intensa, accompagnata da canti e parole, in un flusso continuo di emozioni. Le voci fuori campo di Chiara Leoncini, Veronica Franzosi e Francesca Tripaldi, come eco telefoniche, hanno contribuito a rendere il monologo una sinfonia di anime al femminile dando voce a Coco Chanel, a Nellie Bly e alla principessa Sissi, alcune delle protagoniste tratte dal libro “Interviste Impossibili” di Carla Paola Arcaini.
Un racconto corale che ha rivendicato, gridato e sussurrato, interrogando lo spettatore.
«Scrivere questo recital – ha raccontato Zanobbio – è stato curativo. Mi ha aiutato a realizzare che, superata la follia creativa dei 20 anni, si ha bisogno di ricalibrare la lotta, di partecipare alla vita in un altro modo, resistendo senza mai arrendersi».
Tra citazioni di Milva con Jenny dei Pirati, echi di Aretha Franklin e un inatteso oggetto di scena – una pistola – il recital ha tracciato una traiettoria tra fragilità e forza, tra il bisogno di distruggere e quello di ricostruire. Come ha dichiarato la stessa Zanobbio: «La pistola rappresenta il piano B: distruggere tutto. Ma occorre imparare a stare in equilibrio tra dissoluzione e utopia».
Eva – figura ibrida, a metà fra la madre primigenia e la ribelle Eva Kant – è la voce di tante, tutte. “Queste donne hanno un piano” non è solo uno spettacolo: è un inno alla resilienza che non si rassegna, a una femminilità che non si piega, ma si reinventa.
Nell’evocativo bis finale, Zanobbio ha interpretato con commovente intensità “Un giovedì alle cinque” di Fiorenzo Carpi, sigillando una serata che non si è spenta con le luci del palco.