“Mario De Biasi e Milano – Edizione straordinaria”, la mostra al Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Cento anni fa nasceva Mario De Biasi, uno dei fotoreporter più apprezzati del secondo Novecento italiano. Milano lo celebra con la mostra “Mario De Biasi e Milano – Edizione straordinaria” che propone un centinaio di immagini, tra le più iconiche, scattate proprio nel capoluogo meneghino.
La mostra, curata da Maria Vittoria Baravelli e Silvia De Biasi, organizzata e prodotta da Mondadori Portfolio in collaborazione con il Museo Diocesano di Milano e con il patrocinio del Comune di Milano, mette in luce la grande versatilità del fotoreporter che per tre decenni ha documentato la storia del nostro Paese attraverso le pagine del periodico Epoca di Arnoldo Mondadori Editore.
Attraverso uno sguardo lucido ed evocativo al contempo, l’artista narra alcuni momenti storici, il cambiamento culturale del Paese. Il suo primo autoscatto, ritrovato dalla figlia Silvia nell’archivio, solo dopo la morte del padre, lo ritrae con l’impermeabile ben allacciato, i capelli un po’ arruffati, una macchina fotografica fra le mani. L’annotazione riportata a fianco dello scatto dice tutto “Il mio sogno è qui”.
Un desiderio nato in Germania, a Norimberga, durante l’occupazione tedesca, dove viene inviato al lavoro coatto e dove, quasi per caso, si imbatte in un libro sulla fotografia. L’incontro fortuito ha cambiato il corso della sua vita portandolo a realizzare più di centotrenta copertine e indimenticabili reportage dall’Italia e da tutto il mondo. Celebri alcuni servizi come quello in Ungheria durante la rivolta del 1956 e quello della spedizione con Walter Bonatti in Siberia nel 1964. Molto apprezzato anche per i suoi ritratti “in maniche di camicia” alle personalità del calibro di Aristotele Onassis, Andy Warhol, Marlene Dietrich, Brigitte Bardot, Alfred Hitchcock, Eugenio Montale. “De Biasi, l’uomo che poteva fotografare tutto” come affermava Enzo Biagi.
Durante la sua lunga carriera ha pubblicato oltre cento libri e ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali.
La mostra è visitabile fino al 18 febbraio 2024 presso il Museo Diocesano di Milano in Piazza Sant’Eustorgio, 3.
