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Il Teatro della Quattordicesima riapre con l’eccellenza della Scala

Il Teatro della Quattordicesima riapre con l’eccellenza della Scala
  • PubblicatoOttobre 15, 2025
Tempo di lettura: 2 minuti.

Il Teatro della Quattordicesima riparte dopo la ristrutturazione con un debutto che sa di grande opera. Venerdì 24 ottobre, alle 20.30, il sipario si alzerà su un programma che unisce la grazia di Schubert alla potenza drammatica di Verdi, affidato ai solisti e all’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, diretti da Pietro Mianiti.

Non è un caso che per celebrare la riapertura della sala del Municipio 4 si sia scelto di chiamare quelli che rappresentano il futuro della lirica italiana. L’Accademia Teatro alla Scala da quasi ottant’anni forgia voci e talenti, un percorso che dal 1946 a oggi ha visto passare tra i suoi maestri figure del calibro di Leyla Gencer, Mirella Freni e Renato Bruson. I giovani cantanti che si esibiranno venerdì sera non sono semplici studenti: sono artisti che già calcano il palcoscenico del Piermarini e che vivono quotidianamente a contatto con i più grandi interpreti del panorama lirico mondiale.

Il programma della serata alterna momenti orchestrali a pagine solistiche di Verdi: dopo la Sinfonia n.3 di Schubert, si ascolteranno alcune tra le arie più amate del repertorio verdiano. María Martín Campos, soprano spagnola che ha già vestito i panni di Clorinda nella Cenerentola scaligera, interpreterà “Addio del passato” tratto dalla Traviata. La lettone Laura Lolita Perešivana, protagonista della prima assoluta di Anna A. commissionata dalla Scala, affronterà “Pace, pace mio Dio” dalla Forza del Destino. Il tenore cinese Haiyang Guo si misurerà con le celebri note di “Di quella pira” dal Trovatore, mentre il baritono coreano Wonjun Jo porterà in scena la riflessione shakespeariana di Falstaff.

A guidare l’orchestra Pietro Mianiti, violista e direttore che da oltre vent’anni collabora con l’Accademia scaligera e che ha firmato produzioni in teatri da Lima a Zurigo, da Napoli a Muscat.

La riapertura della Quattordicesima con questo concerto fuori abbonamento rappresenta più di un evento musicale: è un ponte tra tradizione e futuro, tra la formazione rigorosa dell’Accademia e un teatro di quartiere che torna a vivere.

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