Il metaverso è qui, a Milano un summit per conoscerlo
«La tecnologia, se funziona, cambia la nostra vita senza chiedere il permesso» con queste parole Vittorio Zingales ha aperto il Metaverse Generation Summit di Milano del 14 dicembre. La gremita platea de “La Pelota” ha assistito a una giorna dedicata a fare il punto sul livello di maturità delle tecnologie più discusse al momento, cercando di capire quale fosse il limite tra concretezza e desiderio.
Nella conduzione di Lucrezia Van Stegeren, Luca Tremolada e Marco Montemagno, il protagonista principale è stato il metaverso, ovvero quel mondo virtuale che dovrebbe integrare tutte le tecnologie della comunicazione per garantire all’utente un’esperienza completa ed immersiva. Dal pubblico al privato tutti gli esperti del settore hanno confermato l’interesse in questa tecnologia e gli enormi investimenti che sono in campo. Il Senatore Alessio Butti, Sottosegretario per la tecnologia e la transizione digitale ha raccontato ai nostri microfoni: «Abbiamo la necessità di mettere a disposizione delle corporate tutti gli strumenti a partire dalle risorse», oltre al progetto per la costituzione di una fondazione dedicata anche alla raccolta dei fondi per lo sviluppo del settore. XMetaReal, organizzatore dell’evento, ha lanciato in questa sede XJoy la propria piattaforma dedicata all’intrattenimento.
Ad oggi il metaverso è un’importante vetrina di presentazione dei prodotti, per l’esplorazione artistica e anche un luogo di incontro: prossimamente frequenteremo le riunioni con un nostro sostituto digitale a corpo intero. Sarà sicuramente innovativo nel settore medico, sia per la relazione medico e paziente, sia per gli studi, confermati dal professor Andrea Gaggioli della Cattolica, che lo rendono protagonista delle cure per la malattie neurodegenerative, la riabilitazione e la mitigazione del dolore.
Quindi ci aspetta una grande trasformazione e Marco Montemagno, in una chiaccherata al caffè, sostiene che gli “odiatori da tastiera” ci saranno anche nella realtà virtuale; Antonio Ruotolo, Tenente Colonnello dei Carabinieri, assicura invece che anche nel digitale l’Arma sarà presente per tutelarci. Qualunque sia la tecnologia che useremo sarà fondamentale il bagaglio di umanità che porteremo con noi.
Foto: Alcune immagini dell’evento (S. Ghilardi)