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Goya a Palazzo Reale, tra la follia del presente e l’antidoto della ragione

Goya a Palazzo Reale, tra la follia del presente e l’antidoto della ragione
  • PubblicatoNovembre 16, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

Forse Goya è uno degli artisti del settecento tra i più noti al grande pubblico, o meglio, lo sono le sue opere. Chi non ha mai visto ma la Maya o il celebre “Il sogno della Ragione genera mostri”? Eppure benché noto per le sue atmosfere cupe e i suoi ritratti quasi irriverenti,  Francisco Goya dovrebbe essere anche conosciuto per il suo percorso di artista tutt’altro che scontato.

La mostra allestita a Palazzo Reale di Milano è un’ottima occasione per rivedere fino al 3 marzo 2024 alcune celebri opere del maestro, ma soprattutto per cogliere la sua trasformazione di uomo e di pittore. Da artista di bottega, passando per le mancate ammissioni alla Real Academia, fino a diventare il pittore di corte e poter gustare la gloria e la celebrità in vita: evento raro nella storia dell’arte. Ma Goya non si potrà accontentare di essere un pittore qualsiasi, le vicende personali, la Rivoluzione Francese la guerra in Spagna incideranno indelebilmente sulla sua espressione artistica.  Contemporaneo di Beethoven e come lui divenuto sordo, trasformò l’isolamento in una necessità di esprimere con la pittura le sue emozioni. Non accettò più il limite di esaudire le richieste dei committenti ma divenne un artista indipendente che creava secondo la sua sensibilità. A ciò si aggiunse la tragica guerra tra Francia e Spagna che porterà Goya a rappresentare crudelmente e realisticamente, ma sempre con una solida base estetica, le atrocità della guerra, vera follia dell’umanità.

L’allestimento di Palazo Reale, nella sua semplicità, non consente distrazioni dalle opere esposte e forse i visitatori più preparati noteranno la mancanza di qualche “pezzo celebre”; ma per tutti è un’ottima occasione per rivedere dopo 13 anni nella città meneghina un’artista che, tra pochi, ha anticipato la modernità e il bisogno dell’uomo di esprimere ed esorcizzare con l’arte il dramma della vita.

Foto: Autoritratto  di F. Goya, foto S. Ghilardi

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