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Frame – Festival della Comunicazione. Per Camogli, l’occasione di onorare il Giorno della Memoria

Frame – Festival della Comunicazione. Per Camogli, l’occasione di onorare il Giorno della Memoria
  • PubblicatoGennaio 21, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Sulla scia di un programma ricchissimo che ha portato il tema della memoria al trionfo, il Comune di Camogli ha pensato di estenderne l’approfondimento fino a una data calda per la storia contemporanea. L’intero staff promotore del Festival della Comunicazione si unisce al recente lavoro cinematografico di Claudio Bisio: una collaborazione che dà prova tangibile del sostegno a una causa permanente, che porta insieme il nome di una data e quello di milioni di uomini spazzati via dal genocidio del secolo scorso.

Sabato 27 gennaio, il pensiero torna sulla riflessione che tiene aperta la ferita provocata dallo sterminio nazista. Nel giorno istituzionalizzato come il “Giorno della Memoria” si richiama l’attenzione sul valore dell’umanità attraverso un doppio appuntamento. L’obiettivo: confezionare una speciale dedica alla memoria quale strumento tra i più potenti che l’uomo deve attivare per promuovere un impegno eterno.
Per non sbagliare ancora. Per non sbagliare mai più.

Al Teatro Sociale di Camogli, alle 10.30, verrà gratuitamente proiettata la pellicola “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Claudio Bisio esordisce alla regia con una trama che intreccia il tono drammatico con quello leggero della commedia, per far fronte al racconto di una storia vera – una tra le tante – che porta le cicatrici delle vittime del rastrellamento dal Ghetto ebraico di Roma nel 1943.

Un film che invita a stringersi attorno al desiderio di umanità e giustizia, sposando perfettamente il secondo appuntamento pensato per coloro che non potranno sedersi a teatro, ma che fruiranno dell’iniziativa “Frame – Festival della Comunicazione” mediante un podcast che ne raccoglie il focus. Dal titolo esplicativo, il podcast “Il senso della memoria: storie, voci, identità” crea un’audio-staffetta incisiva con gli interventi dei più noti volti della cultura italiana come Massimo Recalcati, Stefano Massini, Aldo Cazzullo e molti altri.

Perché vi sia una luce perpetua su chi ha pagato con la propria pelle la possibilità di un progresso, capace – nella più vivida speranza – di avvicinarci a un reale distintivo di civiltà.

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