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“Dove non mi hai portata”, il romanzo di Maria Grazia Calandrone

“Dove non mi hai portata”, il romanzo di Maria Grazia Calandrone

Tempo di lettura: 2 minuti. Come si vive con un macigno sul cuore come quello dell’abbandono? Attraverso le parole di Maria Grazia Calandrone il lettore può in qualche modo capire

  • PubblicatoMarzo 1, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

Come si vive con un macigno sul cuore come quello dell’abbandono? Attraverso le parole di Maria Grazia Calandrone il lettore può in qualche modo capire ciò che l’autrice ha provato e, tutt’ora prova, nel suo romanzo autobiografico “Dove non mi hai portata”, edito da Einaudi.

Con un’analisi dettagliata, Maria Grazia Calandrone cerca di capire i motivi per i quali la madre nel lontano 1965 la abbandonò nel parco di Villa Borghese a Roma prima di porre fine alla sua vita consegnandosi definitivamente alle acque del Tevere. Venne ritrovato il suo corpo e quello di Giuseppe, il suo amante, con cui aveva cercato una nuova vita lontano dal marito-padrone che le usava solo violenza. La voce narrativa spesso passa a un tono corale, come se, allargando lo sguardo a raggiera, l’autrice prendesse le distanze da un fatto così intimo e causa di grandi sofferenze. Come per metabolizzare in qualche modo l’abbandono. Diverse le ipotesi fatte, diverse le tracce seguite per giungere fino al giorno fatidico. Una vera cronaca d’amore, un nastro che si riavvolge nel mondo delle emozioni.

“Dove non mi ha portata” è proprio il luogo di morte dove la madre sceglie di non condurre la piccola Maria Grazia di soli otto mesi.

Direttamente dal testo: “L’amore di Lucia per me, a me in persona sicuramente e semplicemente destinato, sta nel non avermi portata con sé nella morte, sta nel dove non mi ha portata e nel suo avermi riconsegnata alla vita. Alla vita di tutti. Facendo, della mia vita, fin dalle sue origini, vita che torna a tutti”.

Lo stile a volte è crudo, viviseziona i sentimenti, a volte è poetico e tremendamente nostalgico. Le parole entrano nel cuore, sono come stilettate. Grande la maestria dell’autrice nel condurre una ricerca dolorosa ma necessaria per dare un senso alla propria vita.

Maria Grazia Calandrone è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice per la Rai. Scrive per il “Corriere della Sera” e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri.

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