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Alla biblioteca di Peschiera Borromeo presentato il volume di Fausto Narducci “Le leggende della Boxe. Storie di campioni dentro e fuori il ring”

Alla biblioteca di Peschiera Borromeo presentato il volume di Fausto Narducci “Le leggende della Boxe. Storie di campioni dentro e fuori il ring”

Tempo di lettura: 2 minuti. Cosa accomuna San Paolo, Ernest  Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Bob Dylan? La risposta non è semplice poiché il trait d’union va ricompreso all’interno di

  • PubblicatoDicembre 3, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti.

Cosa accomuna San Paolo, Ernest  Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Bob Dylan? La risposta non è semplice poiché il trait d’union va ricompreso all’interno di una pratica sportiva dal sapore antico e nobile: la boxe. Se per l’apostolo di Tarso è combattimento spirituale, per gli altri tre la boxe è stata anche pratica fisica che diventa metafora di vita nelle rispettive opere letterarie e musicali.

Sono solo alcuni degli aneddoti che Fausto Narducci ha messo al centro della presentazione del suo volume “Le leggende della boxe. Storie di campioni dentro e fuori il ring”, presso la Biblioteca Comunale di Peschiera Borromeo, venerdì 02 dicembre. Sollecitato e affiancato dall’amico Fabio del Prete (da sempre attivo nelle realtà sportive peschieresi), Narducci ha risposto alle domande del conduttore Alessandro Miglio e dell’attento e partecipe pubblico intervenuto per l’occasione.

La storica penna della “Gazzetta dello Sport” ha ricordato come il suo amore per la boxe nasca a Napoli, sua città di origine, dove la boxe è molto popolare nelle palestre, come quella in cui si allenava Patrizio Oliva, talentuoso atleta, emblema del riscatto sociale di un’intera città. Alla passione per la boxe ha contribuito, poi, il programma “Mercoledì Sport”, format televisivo che ha avvicinato tanti italiani alla pratica sportiva.

“Le leggende della boxe”, ha ricordato l’autore, è una ricca antologia di 36 biografie di altrettanti campioni del ring presentati nelle loro imprese sportive, ma anche nelle loro storie personali, talvolta sregolate ma sempre cariche di umanità in una dialettica di violenza e riscatto, dramma e trionfo che di fatto li ha già collocati nella dimora degli dei.

Ma l’intento di Narducci va al di là della narrazione in senso stretto, giacché nel volume è evidente la finalità didascalica assegnata alla boxe (oggi ingiustamente deprezzata), il suo ruolo educativo e formativo, il suo spirito inclusivo, perché come ha affermato un altro grande del giornalismo, Rino Tommasi: “Sono più quelli che il pugilato ha salvato dalla rovina, di quelli che il pugilato ha rovinato”.

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