A Milano, il Museo delle Illusioni. Un gioco tra realtà e prospettiva

Quando si descrive il mondo intorno a noi, realtà e illusione possono diventare sinonimi. La prospettiva diventa tutto per designare i confini delle cose e dei corpi, quegli stessi elementi che muovono i nostri sguardi e ne traferiscono significati e orientamenti, costantemente diversi. Il punto in cui nasce l’azione di guardare un oggetto catalizza su esso le proprietà attraverso le quali verrà percepito. Quindi in modo soggettivo, sempre in funzione di una particolare prospettiva.

L’occhio guarda, fissa, e stabilisce le sue connessioni per comprendere ciò che ha di fronte, e vede – tutto quanto gli sta catturando l’attenzione – nel modo in cui il suo cervello lo ha registrato secondo le abituali percezioni. Secondo ragione, si potrebbe dire. Eppure, occhio e cervello si possono ingannare con estrema facilità. Esistono tecniche straordinarie basate sull’illusione ottica che possono ribaltare molte certezze visive che sono fissate in modo granitico nel nostro corredo neurologico. Un viso doppio, un uomo rimpicciolito, o dei cerchi in movimento possono essere frutto di puro e semplice inganno, o di un gioco di prospettiva.

Il Museo delle Illusioni – in via Settembrini 11 a Milano – ha creato uno straordinario spazio per tutti coloro che desiderano testare i propri sensi. Ecco la spinta che ha reso possibile la realizzazione di un luogo dove poter creare un fascinoso gioco interattivo, corredato da componenti in grado di alterare la realtà. E si resta realmente a bocca aperta di fronte al modo in cui il nostro cervello presta all’illusione la propria grandezza e capacità conoscitiva. Stampe; specchi; luci colorate; quiz di logica; quadri tridimensionali; stanze in movimento: tutto ciò che serve per mettere alla prova ogni struttura sensoriale umana.

Quando si dice: “toccare per credere”.