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Saranno famosi – Fame, il Musical. Dagli anni ‘80, l’ineffabile sapore del successo

Saranno famosi – Fame, il Musical. Dagli anni ‘80, l’ineffabile sapore del successo
  • PubblicatoMarzo 1, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Per lo spettacolo che ha fatto ballare le gambe di intere generazioni è passato al setaccio un cast di grande talento. In testa, a designare un coefficiente di massimo successo, troviamo il nome di Luciano Cannito, regista e coreografo di stampo internazionale che firma la versione musicale italiana più aggiornata di “Saranno famosi”.

Più che un musical si proclama un fenomeno leggendario, dal leitmotiv potente ma delicato grazie al particolare adattamento di Cannito che ha saputo spolverare con guanti di velluto un cult difficile da governare. Il regista ha sguainato la propria decennale esperienza teatrale garantendo il giusto spazio a tutto un mood energico e provocatorio – bandiera del canovaccio originale – regalando un plus di contemporaneità, fresco e divertente.

Sul palco sono state convocate le migliori risorse, con un risultato straordinario che ha visto riempire le sale del Teatro Nazionale di Milano per l’intero calendario. Una standing ovation immaginabile dato il calibro dei talenti portati a lavorare in gruppo. L’esperienza di Barbara Cola unita a quella di Garrison Rochelle, fuse sapientemente con il fascino di Lorenza Mario e l’estro di Stefano Bontempi. Corpo a voci e voce ai corpi. Questa è l’immagine sonora che ha generato una narrazione dinamica, travolgente, più che mai vicina alle nuove generazioni.

“Saranno famosi” resta l’evento musicale per eccellenza, intramontabile insegna luminosa della cultura pop e vero corollario dei mitici sogni di gloria. Desiderio di riscontro o di ribalta che muovono l’impegno di tutta una categoria artistica che vive nella speranza di affermarsi per mezzo delle proprie doti e del duro lavoro.

E in questa versione, calata ai giorni nostri, rimane immutato quell’ardore di precipitarsi sulla più alta vetta del successo, con la medesima e zelante partecipazione – tipica del clima emotivo anni ottanta – in un incrocio concreto con le dinamiche sociali più attuali.

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