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Nella Darsena di Milano la foresta galleggiante di Stefano Boeri

Nella Darsena di Milano la foresta galleggiante di Stefano Boeri

Tempo di lettura: < 1 minuto. La sostenibilità e la circolarità sono temi ricorrenti negli eventi della Design Week 2022 di Milano. Stefano Boeri Interiors ha scelto la Darsena per

  • PubblicatoGiugno 8, 2022
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La sostenibilità e la circolarità sono temi ricorrenti negli eventi della Design Week 2022 di Milano. Stefano Boeri Interiors ha scelto la Darsena per posizionare la sua Floating Forest, una struttura galleggiante verde nel cuore blu di Milano.

I visitatori potranno immergersi per qualche minuto in un ricco ecosistema costituito da centinaia di alberi e più di 30 specie, per assaporare una virtuale fuga dalla città, immersi in profumi e suoni che raramente si possono incontrare da queste parti. Questo bosco poggia su un’isola galleggiate completamente indipendente le cui parti sono state assemblate a secco per permetterne un facile riutilizzo una volta che l’evento sarà terminato.

Gli alberi verranno donati ad un’organizzazione no-profit che si occuperà della loro collocazione nel Parco della Vettabbia. Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, riporta al centro del suo lavoro l’integrazione di spazi verdi nel tessuto urbano, progettando soluzioni innovative con un alto impatto sia visivo che sensoriale. Il celebre Bosco Verticale è ormai un landmark della città riconosciuto a livello internazionale, ma Boeri è anche tra i principali sostenitori del progetto Forestami, che ha l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi, uno per ogni abitante della Città Metropolitana, entro il 2030.

Lo sponsor dell’iniziativa sulla Darsena è Timberland, noto marchio, che già nel 2019 aveva attirato l’attenzione sul tema della sostenibilità con una imponente installazione in piazza XXV Aprile realizzata dallo studio Giò Forma. Se il Salone del Mobile di Milano è un punto di vista privilegiato per cogliere le evoluzioni del design, speriamo sia anche rivelatore di una nuova e radicata sensibilità ecologica.

 

Foto: S. Ghilardi

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