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Marianna Coppola e la sua missione nel volontariato

Marianna Coppola e la sua missione nel volontariato

Tempo di lettura: 2 minuti. Marianna Coppola, classe 1980, “super tata” di professione, ha alle spalle una ventennale esperienza di volontariato in Croce Rossa Italiana nella sede di Peschiera Borromeo. Ha

  • PubblicatoSettembre 5, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti.

Marianna Coppola, classe 1980, “super tata” di professione, ha alle spalle una ventennale esperienza di volontariato in Croce Rossa Italiana nella sede di Peschiera Borromeo. Ha iniziato a dare la sua disponibilità come volontaria quasi per caso, insieme ad un’amica. Poi si è resa conto che il poter essere d’aiuto agli altri la faceva star bene. Il suo contributo più grande è nel Soccorso Sanitario.

Durante la pandemia i volontari della Croce Rossa si sono resi disponibili in vari modi dando il loro supporto con la distribuzione massiva delle prime mascherine, dei farmaci, degli aiuti alimentari. Nonostante la grande paura del Covid, Marianna non si è persa d’animo e ha continuato a dare il suo prezioso sostegno, come moltissimi colleghi volontari. Affrontare qualcosa di così grande, sconosciuto poteva indurre chiunque a lasciar perdere ma Marianna ha messo da parte se stessa per gli altri.

«Mi è capitato di dover fronteggiare delle criticità che non mi aspettavo, in piena crisi sanitaria», racconta. «Noi volontari partivamo per un servizio di soccorso senza sapere bene cosa avremmo dovuto affrontare. Essere di aiuto a chi aveva bisogno di noi in quel momento superava ogni timore, anche quello di essere contagiati. Seguivamo con attenzione i protocolli e la complicata attività di vestizione e autoprotezione, che ci portava via molto tempo e ci appesantiva di un ulteriore peso e fardello fisico e psicologico, ma era necessario per la nostra protezione. Eravamo noi, io e i miei compagni di squadra, contro questo maledetto virus! In quei momenti drammatici ha avuto un’importanza notevole anche essere un supporto morale, fare da “ponte” tra la famiglia e il malato che era terrorizzato di ciò che lo aspettava. Siamo stati la speranza per molti pazienti e i loro famigliari».

Il coraggio di Marianna Coppola, come quello di tutti i volontari del Pronto Soccorso, è un esempio per tutti noi. Il suo prodigarsi per gli altri ha un valore immenso ed è un segno tangibile per un futuro migliore.

 

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