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Hinterland, architetture ibride per teatri impropri

Hinterland, architetture ibride per teatri impropri

Tempo di lettura: 2 minuti. In una fredda sera d’inverno si sono accese le luci del cinema teatro De Sica di Peschiera Borromeo dove è stato presentato il progetto Hinterland,

  • PubblicatoGennaio 30, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti.

In una fredda sera d’inverno si sono accese le luci del cinema teatro De Sica di Peschiera Borromeo dove è stato presentato il progetto Hinterland, finanziato da Bando 57 della Fondazione di Comunità di Milano. Animeranno il progetto il capofila Mare Culturale Urbano in collaborazione con il Politecnico di Milano dipartimento ABC e l’associazione Oltheatre, che da novembre 2017 gestisce il teatro cittadino. 
Architetture ibride per teatri impropri è il sottotitolo che colpisce e va spiegato: l’idea parte da docenti del Politecnico all’interno dello studio dei lavori dell’architetto Guido Canella (1931/2009). 
Canella negli anni del boom edilizio progetta nelle periferie (a Segrate, Pieve Emanuele, Peschiera Borromeo e Cesano Boscone) opere pubbliche che nella sua idea di architettura civile avevano più funzioni, oltre ad essere tutti spazi teatrali. Opere nate per fare aggregazione e portare la cultura alla portata di chiunque. A Peschiera nasce tra il 1982 e il 1992 il quartiere IACP con il teatro De Sica, la chiesa parrocchiale di S. Riccardo e l’ex Asl.  
Il progetto Hinterland porterà tre compagnie teatrali nei teatri dei 4 comuni e negli stessi spazi verranno realizzate le residenze artistiche, cioè percorsi formativi rivolti a giovani. Entrambe le scelte verranno fatte con selezioni pubbliche/call.   
In ognuno dei 4 comuni con le opere di Canella ci saranno: entro febbraio la presentazione, a marzo i bandi, i laboratori da fine marzo a ottobre, poi a dicembre la presentazione al pubblico dello spettacolo creato nei laboratori. 
Il pubblico presente in sala è stato coinvolto attivamente in un’intervista collettiva usando l’app da www.menti.com . I presenti hanno risposto attraverso gli smartphone ad una serie di domande tese a conoscere meglio il territorio di Peschiera e la sua offerta culturale. Le risposte di ognuno si sono trasformate in tempo reale in grafici sullo schermo del teatro. Un modo nuovo di raccogliere idee e suggerimenti. 
Il progetto permetterà di guardare questi spazi pubblici con occhi nuovi, perché ragazzi e ragazze possano vivere nuove esperienze artistiche e creative, perché solo la cultura può portare la bellezza e curare le nostre anime, e di questi tempi ne abbiamo bisogno.
Foto di Stefania Beltrami
 

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