Calcio giocato oltremanica
Per gli espatriati appassionati di sport uno dei problemi che si presenta quando si arriva in un nuovo posto è: “Come faccio per continuare a praticare il mio sport preferito? Che ambiente troverò? Competitivo con relativi rischi di discussioni o più disteso”?
Quando sono arrivato nello Yorkshire mi sono dato subito da fare.
Tanto per cominciare ho notato una minore propensione alla “burocratizzazione” dell’attività. In Italia chi gioca a calcio lo fa spesso all’interno di squadre inquadrate in campionati e legate a polisportive. Un paio di sessioni di allenamento la settimana e poi la partita nel weekend da Settembre a Giugno. Poi ci sono le amichevoli fra gruppi di amici, organizzate in modo informale con appuntamenti fissi ogni settimana salvo festività.
Qui, pur essendoci campionati con squadre legati a gruppi sportivi, vi è una forte enfasi sulle partite amichevoli a livello amatoriale e non legate ad alcuna competizione o associazione.
Non solo, tali eventi vengono organizzati in maniera meno informale ma con una certa flessibilità.
Nel mio caso un gruppo creato sotto l’egida della Football Association organizza 3 sessioni settimanali di calcio amatoriale con un numero massimo di partecipanti. Ci si prenota online pagando in anticipo per ogni singola sessione e si gioca.
Spesso gruppi di questo genere organizzano anche partite di beneficenza dove il totale della somma versata da tutti i partecipanti viene devoluta a qualche organizzazione benefica.
Ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stata l’atmosfera in campo. Ricordo che alla fine della prima partita giocata quassù vidi un ragazzo venirmi incontro. Io mi irrigidii non sapendo cosa avesse intenzione di fare. In realtà voleva solo darmi la mano in nome del fair play, esattamente come stavano facendo altri giocatori lì vicino. Memore dell’ultima partita che avevo giocato in Italia due mesi prima e finita con me che cercavo di dividere tre giocatori che volevano menarne un altro rimasi piacevolmente scioccato.
Ciò non significa che non vi siano mai potenziali litigi sul campo. In 10 anni di attività amatoriale ho contato almeno 6 discussioni animate fra giocatori in campo. Tuttavia il clima mi è sembrato essere più rilassato rispetto ad analoghe esperienze in Italia dove 6 discussioni in campo le beccavo in un mese.
Una cosa in comune entrambi i paesi però la mantengono: la tendenza agli sfottò reciproci. Per gli italiani il trattamento include riferimento a un presunto modo di giocare con tendenza all’imbroglio. “Come Chiellini con Shaw nella finale del 2021”.
Ventisette mesi e 2 vittorie nelle qualificazioni europee dopo quella partita evidentemente ancora brucia.