Settala si stringe attorno alla bambina di Amina. Parte la raccolta fondi

Una comunità unita nel dolore, ma soprattutto nella volontà di reagire e prendersi cura. Dopo la fiaccolata del 6 maggio in memoria di Amina Sailouhi, uccisa nella notte tra il 3 e il 4 maggio a Caleppio di Settala dal compagno ubriaco, sotto gli occhi della figlia di dieci anni, martedì 7 maggio si è tenuta nella sala consiliare un’assemblea pubblica. L’obiettivo: costruire insieme risposte concrete per il futuro della bambina rimasta senza mamma.
All’incontro, promosso dall’Amministrazione comunale, erano presenti il sindaco Massimo Giordano, la vicesindaca Alessandra Mercanti, l’assessore ai servizi sociali Maurizio Poggioli, il rappresentante delle Acli Alberto Allevi, rappresentanti della Caritas, della Rete Antiviolenza Viola e molti cittadini. Un solo filo conduttore: “Non lasciarla sola”.
Il Comune ha annunciato una raccolta fondi per sostenere la bambina (link: gofund.me/4a635d55) e la presa in carico delle spese funebri. Si sta lavorando anche a tre iniziative concrete: una nuova casa di accoglienza per donne vittime di violenza in un bene confiscato alla mafia, una panchina rossa permanente e percorsi educativi nelle scuole.
«Bisogna educare fin da piccoli al rispetto e a denunciare quando qualcosa non va» ha detto Valentina Francapi della Rete Viola. Don Maurizio Memeni ha invitato al dialogo tra culture e alla prevenzione. La bambina è ora affidata a una famiglia ed è seguita dai servizi sociali.
«Non cerchiamo colpe altrove – ha detto la vicesindaca Mercanti – ma prendiamoci ognuno la propria responsabilità civile».
Per chi subisce violenza o vuole segnalare situazioni a rischio, è attivo il numero nazionale 1522 aperto 24 h al giorno, oppure si può contattare la Rete Viola al numero 3931667083, negli orari di apertura.
Amina non c’è più, ma il suo nome oggi diventa impegno. Per lei, per sua figlia, per tutte le donne.